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Lโ€™affidamento rilevante nellโ€™adozione di varianti urbanistiche

a cura del cons. Luca Cestaro

#varianti #urbanistiche #motivazioni #affidamento

Consiglio di Stato, sez. IV, Sentenza n. 10976 del 18.12.2023

1 โ€“ Un importante Comune vende un complesso immobiliare di grande pregio (e grande costo) a una societร  privata e, nel contempo, nellโ€™ambito di un altro procedimento, modifica il regime urbanistico riferibile al medesimo complesso immobiliare in senso restrittivo. Il ricorrente impugna la disposizione del piano regolatore (PGT) che, appunto, ha introdotto tale regime piรน sfavorevole.

2 โ€“ La fattispecie pone allโ€™attenzione dellโ€™interprete una delle declinazioni della tutela dellโ€™affidamento, nellโ€™ambito dellโ€™attivitร  di pianificazione urbanistica.

Merita di essere sottolineato che restano esclusi i profili risarcitori in quanto non compresi nella domanda.

3 โ€“ La prima questione affrontata รจ relativa allโ€™impugnabilitร  delle disposizioni di Piano non ancora seguite da un atto applicativo (es. rigetto del permesso di costruire).

La Sentenza ribadisce lโ€™insegnamento per cui: ยซin tema di disposizioni dirette a regolamentare l’uso del territorio negli aspetti urbanistici ed edilizi, contenute nel piano regolatore, nei piani attuativi o in altro strumento generale individuato dalla normativa regionale, vanno distinte: a) le prescrizioni che, in via immediata, stabiliscono le potenzialitร  edificatorie della porzione di territorio interessata (nel cui ambito rientrano le norme di c.d. zonizzazione, la destinazione di aree a soddisfare gli standard urbanistici, la localizzazione di opere pubbliche o di interesse collettivo); b) le altre regole che, piรน in dettaglio, disciplinano l’esercizio dell’attivitร  edificatoria, generalmente contenute nelle norme tecniche di attuazione del piano o nel regolamento edilizio (disposizioni sul calcolo delle distanze e delle altezze, sull’osservanza di canoni estetici, sull’assolvimento di oneri procedimentali e documentali, regole tecniche sull’attivitร  costruttiva, ecc.); secondo il suddetto indirizzo, per le disposizioni appartenenti alla prima categoria s’impone, in relazione all’immediato effetto conformativo dello ius aedificandi dei proprietari dei suoli interessati che ne deriva, ove se ne intenda contestare il contenuto, un onere di immediata impugnativa in osservanza del termine decadenziale a partire dalla pubblicazione dello strumento pianificatorio; invece, le prescrizioni di dettaglio contenute nelle norme di natura regolamentare destinate a regolare la futura attivitร  edilizia, che sono suscettibili di ripetuta applicazione ed esplicano effetto lesivo nel momento in cui รจ adottato l’atto applicativo, possono essere oggetto di censura in occasione della impugnazione di questo.โ€ (Cons. Stato, Sez. VI, 30 agosto 2023, n. 8053)ยป. Nel caso specifico, si ritiene la disposizione impugnata sufficientemente dettagliata da giustificare lโ€™impugnazione diretta anche in mancanza di un atto applicativo.

4 โ€“ La Sezione ribadisce che lโ€™affidamento costituisce un โ€œprincipio regolatore di ogni rapporto giuridicoโ€, compresi quelli di diritto amministrativo (Cons. Stato, Ad. plen., 29 novembre 2021 n. 20). Esso โ€œtrae origine nei rapporti di diritto civile e risponde all’esigenza di riconoscere tutela alla fiducia ragionevolmente riposta sull’esistenza di una situazione apparentemente corrispondente a quella reale, da altri creata.โ€ (Cons. Stato, Ad. plen., 29 novembre 2021 n. 20; nella sentenza Cons. Stato, Ad. plen., 29 novembre 2021 n. 19, si parla di tutela della โ€œbuona fede ragionevolmente ripostaโ€).

La violazione dellโ€™affidamento โ€“ fatti salvi le conseguenze risarcitorie di cui non si discute in questa sede โ€“ non sempre comporta lโ€™illegittimitร  dellโ€™atto amministrativo e, in particolare, degli atti di pianificazione; in tali casi, occorre ยซunโ€™adeguata ponderazione dei diversi interessi in conflitto, senza che lโ€™uno o lโ€™altro โ€œpoloโ€ del conflitto (il potere di pianificazione, da un lato, e la tutela del legittimo affidamento relativo ad un interesse legittimo proprietario, dallโ€™altro)ยป risultino โ€œa prioriโ€ prevalenti.

Tale bilanciamento รจ stato affrontato, nello specifico, dalla Sentenza dellโ€™Ad. Plen. n. 24/1999 che รจ ampiamente richiamata anche in questa sede. Si ribadisce, quindi, che la regola per cui gli atti di pianificazione, quali atti generali e normativi, non necessitano di una specifica motivazione va derogata nel caso in cui la scelta di piano violi un qualificato affidamento del privato (es. ยซil caso del privato che abbia ottenuto un giudicato di annullamento di un diniego di concessione edilizia o di un silenzio-rifiuto su una domanda edilizia, in ordine alla pretesa di variante di nuove previsioni urbanistiche rilevanti in quanto sopravvenute nel corso del giudizioยป).

5 โ€“ La violazione dellโ€™affidamento, in simili casi, rende necessaria una motivazione ma non costituisce una ยซpreclusione al pieno dispiegarsi del potere di pianificazione urbanisticaยป. In sostanza, lโ€™ente locale potrร  ben prevedere un regime sfavorevole nonostante che esso leda un pregresso affidamento, ma la scelta andrร  motivata in modo espresso.

6 – Nel caso di specie, per lโ€™assenza della motivazione, la disposizione di piano รจ stata annullata.

In sede di riedizione del potere, la scelta andrร  corredata di un espressa motivazione. Resta il dubbio se tale scelta debba essere motivata anche facendo espressa menzione dellโ€™affidamento maturato nel privato – spiegando, quindi, perchรฉ esso sia ritenuto, eventualmente, recessivo – o se basti semplicemente motivare con riferimento allโ€™interesse โ€˜urbanisticoโ€™.