ππ π©π’π₯π₯π¨π₯π ππ’ ππ’π«π’πππ¨ πππ₯ ππ πππππ«ππ’π¨ ππππ: Quando il falso ideologico assorbe l’abuso di ufficio
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Lβart. 323 c.p. consente di configurare lβabuso di ufficio solo qualora βil fatto non costituisca piΓΉ grave reatoβ.
Alla luce della descritta clausola di salvaguardia, lβorientamento maggioritario della giurisprudenza di legittimitΓ (Cass. sez. 6 n. 13849/17) nel rispetto del principio di sussidiarietΓ , ritiene che il reato di falso ideologico, se suscettibile di integrare anche il reato di abuso dβufficio, assorba questβultimo reato (v. Cassazione penale, sez. V, n.45992 del 7 luglio 2017).
Va segnalata lβesistenza di un orientamento minoritario che esclude lβassorbimento poichΓ© i beni giuridici protetti sono diversi; si Γ¨ rilevato, tuttavia, che tale opinione confligge con le indicazioni della Corte E.D.U. in tema di omologia della condotta materiale per le fattispecie tese alla difesa di beni giuridici diversi.
PerchΓ© possa operare lβassorbimento, peraltro, Γ¨ necessario che la condotta sia materialmente unica; se il falso Γ¨ solo una parte delle condotte che integrano lβabuso di ufficio, i due reati dovranno essere contestati autonomamente. βSussisteβ, infatti,βconcorso materiale, e non assorbimento, tra il reato di falso in atto pubblico e quello di abuso d’ufficio nel caso in cui la condotta di abuso non si esaurisce nella falsificazione, e la falsitΓ in atti Γ¨ strumentale alla realizzazione del reato di cui all’art. 323 cod. pen., di cui costituisce una parte della piΓΉ ampia condottaβ
Ad esempio, confezionare un verbale di infrazione falso per poi far rapporto e inoltrarlo al proprio comando comporta la contestazione di entrambi i reati in quanto le condotte successive al falso (far rapporto e inoltro) consentono di distinguere la condotta materiale del falso da quella dellβabuso di ufficio (v. Cass. 45992/2017, cit.).
Nel caso di cui alla sentenza in commento, la questione si pone in rapporto alla verifica della valenza autonoma dellβomesso controllo su un appaltatore pubblico rispetto a talune condotte di falsificazione poste in essere, in un unico contesto, dal RUP e dal direttore dei lavori (la Cassazione rinvia la valutazione alla corte di merito).