π‹πš 𝐩𝐒π₯π₯𝐨π₯𝐚 𝐝𝐒 𝐝𝐒𝐫𝐒𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞π₯ 𝟐𝟎 πŸπžπ›π›π«πšπ’π¨ 𝟐𝟎𝟐𝟎: Quando il falso ideologico assorbe l’abuso di ufficio

π‹πš 𝐩𝐒π₯π₯𝐨π₯𝐚 𝐝𝐒 𝐝𝐒𝐫𝐒𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞π₯ 𝟐𝟎 πŸπžπ›π›π«πšπ’π¨ 𝟐𝟎𝟐𝟎: Quando il falso ideologico assorbe l’abuso di ufficio

#abusodiufficio #falso #concorsomatariale #condizioni

L’art. 323 c.p. consente di configurare l’abuso di ufficio solo qualora β€œil fatto non costituisca piΓΉ grave reato”.

Alla luce della descritta clausola di salvaguardia, l’orientamento maggioritario della giurisprudenza di legittimitΓ  (Cass. sez. 6 n. 13849/17) nel rispetto del principio di sussidiarietΓ , ritiene che il reato di falso ideologico, se suscettibile di integrare anche il reato di abuso d’ufficio, assorba quest’ultimo reato (v. Cassazione penale, sez. V, n.45992 del 7 luglio 2017).

Va segnalata l’esistenza di un orientamento minoritario che esclude l’assorbimento poichΓ© i beni giuridici protetti sono diversi; si Γ¨ rilevato, tuttavia, che tale opinione confligge con le indicazioni della Corte E.D.U. in tema di omologia della condotta materiale per le fattispecie tese alla difesa di beni giuridici diversi.

PerchΓ© possa operare l’assorbimento, peraltro, Γ¨ necessario che la condotta sia materialmente unica; se il falso Γ¨ solo una parte delle condotte che integrano l’abuso di ufficio, i due reati dovranno essere contestati autonomamente. β€œSussiste”, infatti,β€œconcorso materiale, e non assorbimento, tra il reato di falso in atto pubblico e quello di abuso d’ufficio nel caso in cui la condotta di abuso non si esaurisce nella falsificazione, e la falsitΓ  in atti Γ¨ strumentale alla realizzazione del reato di cui all’art. 323 cod. pen., di cui costituisce una parte della piΓΉ ampia condotta”

Ad esempio, confezionare un verbale di infrazione falso per poi far rapporto e inoltrarlo al proprio comando comporta la contestazione di entrambi i reati in quanto le condotte successive al falso (far rapporto e inoltro) consentono di distinguere la condotta materiale del falso da quella dell’abuso di ufficio (v. Cass. 45992/2017, cit.).

Nel caso di cui alla sentenza in commento, la questione si pone in rapporto alla verifica della valenza autonoma dell’omesso controllo su un appaltatore pubblico rispetto a talune condotte di falsificazione poste in essere, in un unico contesto, dal RUP e dal direttore dei lavori (la Cassazione rinvia la valutazione alla corte di merito).