𝐋𝐚 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝟐𝟎 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟎

𝐈𝐧 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐢 𝐝𝐢 𝐞𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐜.𝐝. “𝐂𝐨𝐯𝐢𝐝 𝟏𝟗”, 𝐚 𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐫𝐭. 𝟖𝟒, 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐚 𝟓, 𝐝𝐞𝐥 𝐃.𝐋. 𝐧. 𝟏𝟖/𝟐𝟎𝟐𝟎 (𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐝𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐢𝐧 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚, 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐮𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐨𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢, 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐛𝐚𝐬𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐚𝐭𝐢), 𝐞̀ 𝐚𝐦𝐦𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐝 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐬𝐞 𝐞𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐮 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐮𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐨𝐫𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 ?

RISPOSTA: Con ordinanza n. 2539 del 21 aprile 2020 la Sez. VI del Consiglio di Stato ha sostenuto quanto segue.

Il rito processuale emergenziale dettato dall’art. 84, comma 5, del decreto-legge n. 18 del 2020, per il periodo che va dal 15 aprile 2020 e fino al 30 giugno 2020, stabilisce che, «in deroga alle previsioni del codice del processo amministrativo, tutte le controversie fissate per la trattazione, sia in udienza camerale sia in udienza pubblica, passano in decisione, senza discussione orale, sulla base degli atti depositati», aggiungendo che «le parti hanno facoltà di presentare brevi note sino a due giorni liberi prima della data fissata per la trattazione».

Tale disposizione non consentirebbe alle parti di chiedere il differimento al fine di poter discutere oralmente la causa, tenuto anche conto che il processo amministrativo, a differenza del processo penale, non è improntato al principio di oralità delle dichiarazioni e del contraddittorio in senso “forte” (ovvero, sia nella formazione della prova, sia come diritto dell’accusato di confrontarsi “de visu” con l’accusatore), ben potendo il confronto tra i litiganti e con il giudice avvenire in forma meramente cartolare e le parti decidere di neppure comparire in udienza.

Tuttavia, una interpretazione del D.L. n. 18/2020 conforme all’art. 111 della Costituzione (che, al comma 2, prevede che il giusto processo debba svolgersi nel contraddittorio delle parti e in condizioni di parità) impone di riconoscere alle parti la possibilità concreta di esporre puntualmente (e, ove lo ritengano, anche oralmente) le loro ragioni, rispondendo e contestando quelle degli altri, anche in ragione del principio di pubblicità dell’udienza previsto dall’art. 6, paragrafo 1, della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

La richiesta di differimento della discussione potrà quindi essere concessa su richiesta di una delle parti che intenda discutere oralmente, a meno che risulti compromesso il diritto della controparte alla ragionevole durata del processo ovvero quando la causa sia di tale semplicità da non richiedere alcuna discussione, in omaggio all’esigenza di economia processuale.