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Se il conduttore molesta il vicino di casa puΓ² essere risolto il contratto di locazione
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Corte di Cassazione, sez. III civile, ordinanza n. 22860 del 20.10.2020
Lβart. 1587 del Codice civile, nel definire le obbligazioni del conduttore, precisa che egli βdeve:1) prendere in consegna la cosa e osservare la diligenza del buon padre di famiglia nel servirsene per l’uso determinato nel contratto per l’uso che puΓ² altrimenti presumersi dalle circostanze (β¦)β.
Nellβambito delle locazioni, la giurisprudenza si occupa, di solito, dellβinadempimento del conduttore che non versa il canone e applica il principio, sancito dall’art.1455, secondo cui il contratto non puΓ² essere risolto se l’inadempimento ha scarsa importanza, in relazione all’interesse dell’altra parte.
Tale principio, peraltro,viene adeguato anche a un criterio di proporzione fondato sulla buona fede contrattuale: la gravitΓ dell’inadempimento di una delle parti contraenti βnon va commisurata all’entitΓ del danno, che potrebbe anche mancare, ma alla rilevanza della violazione del contratto con riferimento alla volontΓ manifestata dai contraenti, alla natura e alla finalitΓ del rapporto, nonchΓ© al concreto interesse dell’altra parte all’esatta e tempestiva prestazioneβ (Corte appello Venezia sez. IV, 10/04/2019, n.1312).
Per gli immobili urbani ad uso abitativo, poi, opera la valutazione ex lege della gravitΓ dellβinadempimento di cui allβart. 5 della L. 382/1978 (ββ¦il mancato pagamento del canone decorsi venti giorni dalla scadenza prevista, ovvero il mancato pagamento, nel termine previsto, degli oneri accessori quando l’importo non pagato superi quello di due mensilitΓ del canone, costituisce motivo di risoluzione, ai sensi dell’articolo 1455 del codice civileβ) la cui portata Γ¨, comunque, estesa alle locazioni di tipo diverso quale parametro di riferimento per lβinterprete (v. Cassazione civile sez. III, 26/11/2019, n.30730).
Nulla di tutto questo nel caso in esame: si discute, infatti, del diverso caso delle molestie arrecate dal conduttore a un vicino di casa; in particolare, il conduttore ha posto in essere, ai danni di un vicino di casa, comportamenti ingiuriosi verbali e scritti (mediante affissione di un cartello di improperi) oltre che di βimbrattamentoβ della porta (sic).
La parte ricorrente sostiene che la condotta non costituirebbe un inadempimento del contratto di locazione in quanto gli episodi di molestia nei confronti di un solo vicino non possono costituire un uso diverso del bene immobile o che pregiudica il valore locativo nΓ©, per altro verso, un inadempimento di importanza tale da determinare la risoluzione del contratto.
La Corte disattende con decisione le argomentazioni della parte: le molestie ai vicini costituiscono abuso di bene locato in violazione quindi dell’articolo 1587 c.c. e tanto vale a maggior ragione se il divieto di molestie Γ¨ esplicitato nel contratto di locazione.Peraltro, la condotta inadempiente di gravitΓ tale da determinare la risoluzione puΓ² essere integrata anche da un solo episodio di molestia se particolarmente significativo.