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Lโ€™impugnativa dei titoli edilizi

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T.A.R. Genova, sez. I, Sent. n. 361 del 22.04.2021

1 – Comโ€™รจ noto, a presidio della certezza delle situazioni di diritto pubblico, gli atti amministrativi devono essere impugnati entro un termine decadenziale.

In particolare, lโ€™art. 41, comma 2, c.p.a. individua il dies a quo del termine decadenziale per la proposizione dellโ€™azione di annullamento nel momento della โ€œnotificazione, comunicazione o piena conoscenzaโ€ dellโ€™atto, ovvero, โ€œper gli atti di cui non sia richiesta la notificazione individualeโ€, nel โ€œgiorno in cui sia scaduto il termine della pubblicazione se questa sia prevista dalla legge o in base alla leggeโ€.

2 โ€“ Nel campo dei titoli edilizi, la difficoltร  รจ data dalla circostanza che i potenziali controinteressati (es. vicini di casa) non hanno, normalmente, contezza del rilascio del provvedimento autorizzatorio. La giurisprudenza ha, quindi, elaborato dei criteri in base ai quali individuare il momento iniziale di decorrenza del termine. Tali criteri, afferma il T.A.R. Ligure,โ€œcostituiscono il punto di equilibrio fra le due contrapposte esigenze di garantire, da un lato, la tutela dei soggetti lesi dallโ€™iniziativa edificatoria, e, dallโ€™altro lato, di evitare abusi da parte di questi ultimi, che potrebbero differire sine die il consolidamento del titolo edificatorio postergando la richiesta di rilascio di copia del medesimoโ€.

In particolare, si รจ affermato che la โ€œpiena conoscenzaโ€ dellโ€™atto si realizza non giร  quando il controinteressato acquisisca copia dellโ€™atto medesimo, ma quando risultino completati i lavori o โ€œcomunque dal momento in cui la costruzione realizzata รจ tale che non si possano avere dubbi in ordine alla portata dell’interventoโ€ (T.A.R. Napoli,Campania, sez. VII, 05/08/2020, n.3523). รˆ, in questi momenti, infatti, che si consegue la(almeno potenziale) percezione dell’esistenza di un provvedimento amministrativo e degli aspetti che ne rendono evidente la lesivitร  della sfera giuridica del potenziale ricorrente, in modo da rendere percepibile l’attualitร  dell’interesse ad agire contro di esso (T.A.R. Napoli, Campania, sez. VII, 09/03/2020, n.1069).

3 โ€“ Il T.A.R. di Genova, con apprezzabile sforzo ricostruttivo, distingue i diversi criteri per il computo del termine elaborati con riferimento anche ai titoli edilizi in sanatoria (es. condono).

In particolare:

โ€œ-) con riferimento ai titoli โ€œordinariโ€, qualora si contesti lโ€™illegittimitร  del permesso (lโ€™an dellโ€™edificazione) per il solo fatto che esso sia stato rilasciato (ad esempio, per contrasto con lโ€™inedificabilitร  assoluta dellโ€™area), il termine di impugnazione va computato dallโ€™inizio dei lavori; se, invece, si censuri il contenuto specifico del titolo (il quomodo dellโ€™edificazione) (ad esempio, per eccesso di volumetria o per violazione delle distanze minime tra fabbricati), il dies a quo coincide con il completamento delle opere o con il raggiungimento di un grado di sviluppo tale da rendere palese la dimensione, consistenza e finalitร  dellโ€™erigendo manufatto; (โ€ฆ)

-) per i titoli in sanatoria, invece, il termine decadenziale decorre, di regola, dalla piena conoscenza del provvedimento in forza di comunicazione individuale, posto che, in presenza di opere edilizie abusive, la sopravvenienza di un atto sanante costituisce un evento ipotetico e incerto, in relazione al quale รจ irragionevole pretendere dallโ€™interessato lโ€™esecuzione di continui accessi presso gli uffici comunali o verifiche dellโ€™albo pretorioโ€.

Tale ultima conclusione, peraltro, subisce un temperamento โ€œalla luce del principio di certezza delle situazioni giuridiche, nei casi in cui lโ€™abuso (presupposto della domanda di condono o di sanatoria) riguardi situazioni manifeste che, secondo lโ€™id quod plerumque accidit, stimolano unโ€™immediata reazione del soggetto leso, sรฌ che in tali ipotesi riprende vigenza lโ€™onere di presentazione senza indugio di richieste di accesso o, almeno, di controllo dellโ€™albo pretorioโ€. Il temperamento in commento, si afferma, รจ necessario al fine di tutelare la stabilitร  dellโ€™agire amministrativo e lโ€™affidamento del soggetto che ha beneficiato della sanatoria; a ragionare diversamente, infatti, i terzi controinteressati potrebbero procrastinare il momento in cui richiedere alla P.A. lโ€™ostensione degli atti al fine di contestare โ€œanche a distanza di moltissimi anniโ€ il provvedimento di condono.