๐‹๐š ๐ฉ๐ข๐ฅ๐ฅ๐จ๐ฅ๐š ๐๐ข ๐๐ข๐ซ๐ข๐ญ๐ญ๐จ ๐ฉ๐ž๐ง๐š๐ฅ๐ž ๐๐ž๐ฅ ๐Ÿ๐Ÿ—.๐ŸŽ๐Ÿ’.๐Ÿ๐ŸŽ๐Ÿ๐Ÿ: Omicidio preterintenzionale per aberratio ictus

Omicidio preterintenzionale per aberratio ictus

a cura dellโ€™avvocato Paolo Vincenzo Rizzardi

#aberratioictus #omicidiopreterintenzionale #art.82.c.p. #art.584c.p.

Corte di Cassazione, sez. V penale, sentenza n.13192 del 11/12/2018 (dep. 26/03/2019)

La pronuncia in commento offre degli ottimi spunti di riflessione circa lโ€™ammissibilitร  dellโ€™omicidio preterintenzionale per aberratio ictus.

Preliminarmente occorre chiarire, seppur sinteticamente, due concetti: a) il delitto preterintenzionale e b) lโ€™istituto dellโ€™aberratioย  ictus.

Per quanto concerne il primo aspetto, lโ€™articolo 43 c.p. stabilisce che il delitto รจ preterintenzionale โ€œquando dall’azione od omissione deriva un evento dannoso o pericoloso piรน grave di quello voluto dall’agenteโ€.

Pertanto, da tale addentellato normativo รจ possibile desumere che, in deroga allโ€™articolo 42 c.p., da un lato, il soggetto agente abbia esclusivamente voluto lโ€™evento minore e, dallโ€™altro lato, che lโ€™evento piรน grave, eziologicamente connesso alla condotta, sia posto a suo carico. Al riguardo, occorre precisare che secondo la ricostruzione prevalente della dottrina, in ossequio al principio di colpevolezza, cosรฌ come interpretato dalla Corte Costituzionale a far data dallโ€™anno 1988, lโ€™evento piรน grave deve essere oggetto di prevedibilitร  in concreto da parte del suo autore.

Le uniche ipotesi espressamente previste dal legislatore di delitto preterintenzionale sono due, ossia lโ€™omicidio preterintenzionale, di cui allโ€™articolo 584 c.p., e lโ€™aborto preterintenzionale, di cui allโ€™articolo 18, comma 2, della legge n. 194/1978.

Per quanto ai nostri fini interessa, lโ€™articolo 584 c.p. stabilisce che โ€œChiunque, con atti diretti a commettere uno dei delitti preveduti dagli articoli 581 e 582, cagiona la morte di un uomo, รจ punito con la reclusione da dieci a diciotto anniโ€. Sul punto, la ricostruzione preferibile della giurisprudenza sostiene che, sebbene la lettera della norma faccia esclusivo riferimento โ€œagli atti idoneiโ€, ai fini dellโ€™integrazione della fattispecie occorra quantomeno il tentativo di percosse o di lesioni.

Diversamente, lโ€™istituto dellโ€™aberratio ictus descrive il fenomeno della divergenza tra voluto e realizzato, determinato o da un errore nellโ€™uso dei mezzi di esecuzione ( errore inabilitร , che a sua volta si distingue dallโ€™errore vizio, di cui allโ€™articolo 60 c.p.) o da altra causa. Invero, lโ€™articolo 82 stabilisce che โ€œquando, per errore nell’uso dei mezzi di esecuzione del reato, o per un’altra causa, รจ cagionata offesa a persona diversa da quella alla quale l’offesa era diretta, il colpevole risponde come se avesse commesso il reato in danno della persona che voleva offendere, salve, per quanto riguarda le circostanze aggravanti e attenuanti, le disposizioni dell’articoloย 60.

Qualora, oltre alla persona diversa, sia offesa anche quella alla quale l’offesa era diretta, il colpevole soggiace alla pena stabilita per il reato piรน grave, aumentata fino alla metร .

Anche tale disposizione, โ€œfigliaโ€ del versare in re illicita, รจ stata oggetto di unโ€™interpretazione costituzionalmente orientata, al fine di renderla compatibile con il principio di colpevolezza. Invero, la giurisprudenza maggioritaria sostiene che in tanto lโ€™offesa a persona diversa possa essere imputata allโ€™agente in quanto essa potesse essere prevedibile โ€“ in concreto- da parte dellโ€™autore della condotta. Pertanto, sebbene il soggetto agente sia in colpa โ€“ atecnica- sarร  punito a titolo di dolo come se avesse cagionato lโ€™offesa alla persona presa di mira.

Il secondo comma, invece, disciplina il fenomeno dellโ€™ aberratioย  ictus plurilesiva, il quale si realizza nel caso in cui oltre alla persona diversa, sia offesa anche quella alla quale lโ€™offesa era diretta. In tal caso il colpevole sarร  punito con la pena prevista per il reato piรน grave, aumentata fino alla metร .

Ciรฒ premesso, รจ possibile soffermarci sullโ€™ammissibilitร  dellโ€™omicidio preterintenzionale per aberratio ictus.

Ai fini di una corretta comprensione della questione appare opportuno principiare dal caso di specie. La questione riguarda i tragici eventi di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017, durante la proiezione della partita Juventus-Real Madrid. In particolare, โ€œallโ€™indagato รจ stato contestato di aver spruzzato ( allo scopo di compiere rapine) spray urticante allโ€™indirizzo degli spettatori che stazionavano in piazza San Carlo (che avevano immediatamente avvertito odori e bruciori alla gola), condotta che aveva provocato movimenti repentini e violentissimi della folla, a cui era seguita, senza soluzione di continuitร , una fuga scomposta in tutte le direzioni di tutti i partecipanti allโ€™evento, determinando il ferimento di numerose persone e la morte per schiacciamento di (Omissis)โ€

Al riguardo, la Suprema Corte di Cassazione sottolinea che dalle indagini compiute era possibile concludere che non si fosse verificato alcun altro evento anomalo nella folla (oltre gli episodi di rapina), tale da poter causare la fuga scomposta degli spettatori.

Ciรฒ premesso, il collegio rigetta la ricostruzione difensiva, la quale sosteneva lโ€™applicabilitร , in luogo dellโ€™articolo 584 c.p., dellโ€™articolo 586 c.p.

La Suprema Corte chiarisce che quando lโ€™agente volontariamente ponga in essere una condotta che pregiudichi lโ€™integritร  fisica, lโ€™evento piรน grave di omicidio รจ posto a carico dellโ€™agente ai sensi dellโ€™articolo 584 c.p., in forza del giudizio di omogeneitร  tra le due fattispecie di lesioni o percosse ed omicidio. Ciรฒ conduce a sostenere che in tanto possa trovare applicazione lโ€™articolo 586 c.p. in quanto il rapporto tra i beni giuridici tutelati sia eterogeneo.

Inoltre, non รจ stata considerata corretta la tesi difensiva, che sosteneva lโ€™applicabilitร  dellโ€™articolo 586 c.p., sottolineando che lโ€™articolo 584 c.p. stabilisce che gli atti debbono essere diretti a commettere i fatti di cui agli articoli 581 e 582 c.p. e non anche i fatti di cui allโ€™articolo 628 c.p.. Al riguardo, il collegio ha chiarito che il rinvio fatto dallโ€™articolo 584 c.p. ai reati di cui agli articoli 581 e 582 c.p. debba intendersi in senso elastico, ritenendo di poter sussumere in esso anche la condotta violenta, intesa quale elemento costitutivo di una fattispecie complessa (come quella di rapina).

Ciรฒ chiarito, la Suprema Corte di Cassazione sottolinea che, ai fini dellโ€™inquadramento della condotta dellโ€™indagato, essa debba essere sussunta nella fattispecie dellโ€™omicidio preterintenzionale in sinergia con lโ€™istituto dellโ€™aberratio ictus plurilesiva, di cui allโ€™articolo 82, comma 2, c.p. Invero,ย  nel caso di specie, lโ€™evento letale non รจ stato provocato allo stesso soggetto che si voleva ledere (coloro che sono stati attinti dallo spray urticante), ma nei confronti di un soggetto diverso. Ciรฒ conduce a sostenere che, ai fini dellโ€™applicabilitร  dellโ€™articolo 82 c.p., occorre individuare o lโ€™errore nei mezzi di esecuzione del reato o lโ€™altra causa che ha determinato lโ€™offesa a persona diversa rispetto a quella a cui lโ€™offesa era diretta. In tal caso, attesa lโ€™assenza di un errore nei mezzi di esecuzione del reato, โ€œlโ€™altra causaโ€ รจ stata individuata nella reazione di panico che si รจ scatenata nella folla dopo lo spruzzo dello spray urticante, eziologicamente imputabile allโ€™indagato.

Pertanto, โ€œsi condivide la conclusione cui รจ pervenuto il Tribunale del Riesame, secondo cui, per effetto del meccanismo previsto dall’art. 82 comma 2ยฐ cod. pen., che va applicato in sinergia con l’istituto di cui all’art. 584 cod. pen, il ricorrente deve rispondere dell’evento arrecato alla vittima โ€œcome seโ€ quest’ultima fosse stata l’effettiva destinataria della sua offesa.