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ConfigurabilitΓ dell’attenuante della provocazione
#provocazione #omicidio #reciprocheoffese
Corte di Cassazione, sez. I penale, n. 5038 del 06.02.2020
In un contesto di illegalitΓ e di comune alterazione da uso di stupefacenti, lβimputato, per ragioni futili, litiga con la vittima con cui si sviluppa una colluttazione nel corso della quale, prima, lo colpisce alla testa con un bicchiere e, poi, lo uccide con un coltello preso dopo essere stato, in un primo momento, allontanato dalla vittima a opera degli altri individui presenti.
Lβimputato reclama lβapplicazione dellβattenuante della provocazione per essersi determinato alla commissione dellβefferato delitto in seguito alle ripetute provocazioni verbali della vittima.
Va rammentato che, ai fini della configurabilitΓ dell’attenuante della provocazione (art. 62 n. 2 c.p.) occorrono: a) lo “stato d’ira”, costituito da un’alterazione emotiva che puΓ² anche protrarsi nel tempo e non essere in rapporto di immediatezza con il “fatto ingiusto altrui”; b) il “fatto ingiusto altrui”, che deve essere connotato dal carattere della ingiustizia obiettiva, intesa come effettiva contrarietΓ a regole giuridiche, morali e sociali, reputate tali nell’ambito di una determinata collettivitΓ in un dato momento storico e non con riferimento alle convinzioni dell’imputato e alla sua sensibilitΓ personale; c) un rapporto di causalitΓ psicologica e non di mera occasionalitΓ tra l’offesa e la reazione, indipendentemente dalla proporzionalitΓ tra esse, sempre che sia riscontrabile una qualche adeguatezza tra l’una e l’altra condotta.
Ebbene, la Corte ritiene corretta la valutazione del giudice di merito che non ha riconosciuto lβattenuante. Infatti, la futile lite tra i due non Γ¨ ricollegabile causalmente al gravissimo esito criminoso; essa sembra aver costituito βnulla piΓΉ che la pretestuosa occasione di scatenare un’azione omicida frutto della totale assenza di freni inibitori e di disprezzo per l’altrui vitaβ.
Inoltre, si osserva che il fatto apparentemente ingiusto della vittima, cui l’agente ha reagito, Γ¨ stato frutto di reciproche provocazioni, elemento che parimenti esclude lβapplicabilitΓ dellβattenuante.