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Il concetto ampio di urbanistica e i vincoli conformativi
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Consiglio di Stato, sez. VI, Sentenza n. 783 del 30.01.2020
La Sentenza si presenta di particolare interesse nella misura in cui fornisce una definizione ampia dellββurbanisticaβ. In particolare, si afferma che il concetto di urbanistica non deve intendersi βlimitato alla disciplina coordinata della edificazione dei suoli (e, al massimo, ai tipi di edilizia, distinti per finalitΓ , in tal modo definiti)β; infatti, lβurbanistica per mezzo della disciplina dell’utilizzo delle aree deve tendere alla realizzazione anche di βfinalitΓ economico-sociali della comunitΓ locale (non in contrasto ma anzi in armonico rapporto con analoghi interessi di altre comunitΓ territoriali, regionali e dello Stato), nel quadro di rispetto e di positiva attuazione di valori costituzionalmente tutelatiβ. In tal senso, il potere di pianificazione non consiste nel solo βcoordinamento delle potenzialitΓ edificatorie connesse al diritto di proprietΓ , cosΓ¬ offrendone una visione β¦ minimale, ma devono essere ricostruiti come intervento degli enti esponenziali sul proprio territorio, in funzione dello sviluppo complessivo ed armonico del medesimoβ.
La Sezione chiarisce, altresΓ¬, la natura della prescrizione di piano che impone la sistemazione a βverde attrezzatoβ per la copertura di taluni parcheggi interrati βal fine di valorizzare e riqualificare a verde privato le aree e gli spazi liberi esistentiβ.
Si precisa, richiamando un costante orientamento giurisprudenziale, che βnon ogni vincolo posto alla proprietΓ privata dallo strumento urbanistico generale ha carattere espropriativo ed Γ¨ dunque soggetto alla disciplina relativa. In altri termini, occorre distinguere tra vincoli espropriativi e vincoli conformativi, secondo una linea di discrimine che ha un preciso fondamento costituzionale, in quanto l’art. 42 Cost. prevede separatamente l’espropriazione (terzo comma) e i limiti che la legge puΓ² imporre alla proprietΓ al fine di assicurarne la funzione sociale (secondo comma). Per meglio dire, i vincoli espropriativi, che sono soggetti alla scadenza quinquennale, concernono beni determinati, in funzione della localizzazione puntuale di un’opera pubblica, la cui realizzazione non puΓ² quindi coesistere con la proprietΓ privata. Non puΓ² invece attribuirsi carattere ablatorio ai vincoli che regolano la proprietΓ privata al perseguimento di obiettivi di interesse generale, quali il vincolo di inedificabilitΓ , c.d. “di rispetto”, a tutela di una strada esistente, a verde attrezzato, a parco, a zona agricola di pregio, verde, ecc.β.
E allora, il vincolo a verde, qual Γ¨ quello di cui si discute,costituisce unβespressione del potere pianificatorio di razionale sistemazione del territorio in zone omogenee, in radice diverso dal potere ablatorio preordinato all’adozione di provvedimenti di espropriazione. Peraltro, hanno carattere meramente conformativo i vincoli di destinazione che siano realizzabili (al pari di quello che qui interessa) anche ad iniziativa privata o mista pubblico-privata.